Come l’Hardcore è molto più di un genere musicale, Bitcoin è molto più di una valuta. Ho voluto intitolare questo articolo “Live by the Code” (vivere seguendo il codice) citando il famoso album dei Terror proprio perché codice è la parola chiave per fare incontrare questi due fratellini. Non mi sto riferendo, però, al codice (linguaggio informatico) in cui è scritto Bitcoin, bensì al codice etico che entrambi condividono.
Cambiamento
Essendo figlio del punk, l’hardcore non poteva esimersi dall’essere utilizzato come strumento di denuncia; sociale e politica. Libertà sempre più ristrette, disuguaglianze sempre più ampie ed appiattimento generale sono solo alcuni esempi di ciò che si può trovare nei testi delle canzoni. Tutto questo (ed altro) è causato dal sistema monetario attuale (moneta fiat); un sistema che, inevitabilmente, sta crollando portando con se cultura, valori e rapporti genuini ma che, in qualsiasi modo, si cerca di tenere in piedi poiché troppo conveniente per alcuni (a discapito di molti altri)...
Ora; so bene che alcuni hardcore kids si siano già arrabbiati e non vogliano sentire parlare di sistema monetario, banche o governi ma, conoscere il nemico, è un requisito fondamentale.
La moneta fiat (euro, dollari, ecc) è una moneta inflattiva, programmata per svalutarsi nel tempo ed è centralizzata poiché controllata da pochissime persone nel mondo. Basta un click da un pc di una banca centrale che la giostra è prontamente avviata... viene emessa nuova moneta che va direttamente nelle mani di banche, governi, aziende fallimentari da salvare poichè hanno interessi con stati ed altre porcherie simili... ecco che, tempo dopo, chiunque non abbia beneficiato direttamente di questomeccanismo percepisce una svalutazione del proprio potere d’acquisto e dei propri risparmi (effetto cantillon). Se vi capita spesso di chiedervi come mai ogni giorno la vostra vita si faccia sempre più difficile nonostante voi continuiate a dare il massimo, questo (molto in breve) è il motivo!
Avere tra le mani una moneta che si svaluta porta, inevitabilmente, ad un decadimento della società. Le persone cercano valore e soddisfazione in altro (spesso in cose futili: oggetti, abbigliamento di marca, apprezzamenti su social network, ecc). Nei casi peggiori ha anche conseguenze gravi a livello psicologico come, ad esempio, senso di inadeguatezza, insicurezza e depressione.
Ok, ma... Bitcoin? Bitcoin è lo strumento da cui passare per il cambiamento.
Frutto di diversi anni di studi/esperimenti condotti da cypherpunks e pubblicato dallo pseudonimo Satoshi Nakamoto, Bitcoin è codice ed ha lo scopo di combattere questo sistema di cui siamo vittime da troppo tempo. Una moneta sana di cui chiunque può conoscerne il funzionamento e contribuirne allo sviluppo. Una moneta decentralizzata poiché nelle mani degli utenti (e non di un ente centrale) e finita (21 milioni di unità).
Ogni transazione effettuata sulla blockchain di Bitcoin è pubblica e pseudonima. Questo vuol dire che non c’è possibilità di manipolare o nascondere nessun tipo di movimento ed allo stesso tempo non figurano nomi e cognomi (ed altri dati sensibili) di chi la effettua; bensì degli indirizzi (simili a degli iban, per intenderci). Inoltre, una transazione effettuata su bitcoin (essendo decentralizzato) non ha bisogno ne del coinvolgimento ne del permesso di nessuna terza parte per essere effettuata. Questo significa che le persone possono trasmettersi autonomamente valore a prescindere dalla nazione in cui si trovano, della loro classe sociale, religione, etnia o qualsiasi altra caratteristica.
Prendete questa possibilità e portatela su scala mondiale; riuscite ad immaginare le incredibili opportunità che si aprirebbero e le conseguenze a cui può portare? Da qui nasce il detto che spesso si usa tra bitcoiners:
Fix the money, fix the world (Aggiusta i soldi, aggiusta il mondo).
Coinvolgimento, dedizione
Chiunque faccia parte della scena Hardcore, tendenzialmente, ha un solo scopo: supportarla.
Non essendo tutti musicisti, però, ognuno cerca di contribuire secondo le proprie capacità. Oltre alle band, infatti, c’è chi organizza concerti, chi scrive articoli/recensioni, chi fa interviste, grafici che creano locandine/flyer, artworks per gli album, impaginano zine, fotografi, videomaker, gente che va ai concerti ed anima il pit e tanti altri. Tutte queste persone si danno da fare per dare il loro contributo (molto spesso tralasciando l’aspetto economico nel farlo) e tutti per la stessa causa: mantenere vivo l’Hardcore e fare crescere la scena. Perchè?
Per amore, per diffondere messaggi, prinicipi e valori, per cercare di far diventare realtà il cambiamento che tanto vogliamo, perché ci fa stare bene.
Probabilmente chi non è mai stato a contatto con altri bitcoiners non se lo aspetterà ma la scena Hardcore e la scena Bitcoin sono incredibilmente simili.
Non essendo tutti sviluppatori informatici anche gli altri bitcoiners non in grado di contribuire allo sviluppo del protocollo (chiamati plebs) contribuiscono come possono alla diffusione di Bitcoin. Fate un giro su Twitter oppure entrate in qualche gruppo Telegram di bitcoiners e trovete un sacco di persone che: fanno grafiche informative su Bitcoin, meme, scrivono e traducono articoli nella propria lingua, registrano podcast, gestiscono canali YouTube, organizzano conferenze/eventi, cercano di aiutare le persone meno esperte ed altro. Rimarrete piacevolmente colpiti dalla disponibilità e generosità che in genere caratterizza i bitcoiners (non tutti ovviamente; alla fine stiamo sempre parlando di essere umani). Perchè?
Per lo stesso motivo per la quale gli hardcore kids si danno da fare per la loro scena con la differenza che Bitcoin è stato pensato e programmato per essere utilizzato da qualsiasi persona che viva sul pianeta terra. I bitcoiners, di conseguenza, sono molto diversi tra di loro; nonostante ciò sono in grado di sintonizzarsi sulla stessa frequenza e lavorare insieme per la causa.
Facendo un passo indietro; ritornando al cambiamento. Se l’Hardcore denuncia certe problematiche e Bitcoin è lo strumento che si propone di risolverle; provate ad immaginare che miccia potrebbe accendere l’unione e la collaborazione tra questi due mondi? La potenzialità è davvero enorme!
Vantaggi nell’utilizzare bitcoin come valuta nella scena hardcore
Per concludere questo articolo, vorrei fare una breve analisi dei benefici che l’utilizzo di bitcoin come valuta/mezzo di scambio potrebbe portare alla scena hardcore.
Tantissimi “addetti ai lavori” dell’HC non lo fanno per lavoro. Questo significa avere meno tempo ed energia a disposizione da poter dedicare alla scena e, come risaputo, il tempo è denaro (ed il denaro è energia). Abbandonare la moneta debole (easy money) in favore della moneta più dura mai esistita fino ad ora (hard money); oltre al sodalizio etico, potrebbe essere di grande aiuto per facilitare economicamente la realizzazione dei diversi progetti nell’HC ma soprattutto mantenerli attivi nel tempo!
Quante volte una band che ci piaceva è riuscita a realizzare soltanto un disco? Oppure una zine è riuscita a rilasciare soltanto il primo numero e poi si è dovuta fermare? Questi dispiaceri potrebbero finalmente finire... Ricevere una moneta che ha effettivamente valore (soprattutto nel tempo) in cambio del proprio lavoro è incredibilmente motivante e porterebbe, probabilmente anche inconsciamente, ad un aumento naturale della qualità dei prodotti. In questo caso di dischi, festival, zine, grafiche, ecc. aiutando la scena a crescere esponenzialmente.
Oltre a tutto questo, Bitcoin, potrebbe anche portare numerosi benefici a livello pratico. Immaginate una band in tour che deve attraversare numerose città, magari sparse tra i vari continenti e quindi si trova a dover fare i conti con diverse economie ed abitudini. Accettare bitcoin significherebbe eliminare il cambio valuta, avere commissioni basse o quasi nulle, scambi veloci ed istantanei, non dover gestire resti e non dover girare con soldi in contanti; è sufficiente uno smartphone. Il tutto completamente in gestione alla band/manager senza mai dover passare da piattaforme di terze parti... fantastico, no?
Durante questi tour, purtroppo, a volte alle band vengono sottratti strumenti musicali, pc ed altri oggetti personali spesso presi direttamente dai van a cui vengono inevitabilmente procurati danni (nota: il furto di uno smartphone non implica per forza anche la perdita di bitcoin, se approfondirete capirete il perchè). Non è la prima volta che gli artisti chiedano aiuto attraverso campagne di crowdfunding per ammortizzare i danni subiti. Per farlo, però, devono per forza passare da una piattaforma di terzi che, ovviamente, applica delle commissioni spesso poco chiare e raramente basse. Raccogliere fondi con bitcoin sarebbe facilissimo e chiunque, da qualsiasi parte del mondo, potrebbe parteciparvi; basterebbe la condivisione di un indirizzo (scritto o sotto forma di codice QR). Così facendo si avrebbe la custodia e l’accesso ai fondi non-appena le transazioni vengano confermate e gli utenti potrebbero donare benconsapevoli di quante commissioni pagheranno e di quanto effettivamente arriverà nelle mani della band.
Bitcoin, non solo può essere “la moneta di internet”, può essere la moneta del mondo intero.
Questo articolo è stato il mio primo tentativo nel cercare di avvicinare la scena Hardcore a Bitcoin (e, perché no, anche qualche bitcoiner alla scena HC!). Se sei arrivato fino a qui è probabile che ti starai ponendo parecchie domande... normalissimo! Effettua ricerche, approfondisci, unisciti a gruppi che parlano SOLO di Bitcoin e non di altre criptovalute. Se vuoi darmi la tua opinione o discutere di ciò che ho scritto contattami senza problemi a @xgabrirossx, sarà un piacere fare quattro parole!
Stack sats e ci vediamo nel pit!
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